Aria buona, dovuta però al cambiamento climatico in atto. In altre parole, una notizia positiva che in realtà ne nasconde un’altra, decisamente negativa. Il 2023 si è aperto – spiega Legambiente – con “aria pulita come non si era mai vista, nemmeno nel 2021 quando si partì nel segno del lockdown con scuole e luoghi di lavoro chiusi. Il 10 gennaio le centraline ARPA hanno fatto registrare livelli di PM10 che difficilmente si raggiungono anche nelle giornate primaverili più ventilate: 9 milligrammi al metro cubo in viale Marche a Milano, 8 a Lodi e a Como, 6 a Monza centro e a Bergamo, e a Lecco livelli talmente bassi da non essere nemmeno misurabili dagli strumenti”.
E’ l’effetto, spiega Legambiente Lombardia, dell’inverno che non c’è. “Le temperature miti hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno si accumulano gli inquinanti prodotti dall’attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura. Ma l’idillio – continua Legambiente – è presto destinato a finire, perché le previsioni indicano un graduale ritorno alla normalità meteorologica già nei prossimi giorni. Inoltre, dal 15 gennaio potrebbero ripartire gli spandimenti dei liquami zootecnici nei campi, attività che da sola è in grado di dare una decisiva impennata al peggioramento della qualità dell’aria in tutta la regione”.
L’inverno mite, continua Legambiente, è un campanello d’allarme. “Le condizioni climatiche di queste settimane sono indice del cambiamento climatico in atto, che ha risvolti preoccupanti per quanto riguarda gli effetti sulla siccità. Stiamo partendo malissimo – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – in montagna c’è pochissima neve e le scorte idriche sono al minimo, con i grandi laghi a un quarto della loro capacità di invaso, in assenza di precipitazioni rischiamo una siccità anche peggiore di quella del 2022. Se non moltiplichiamo gli sforzi per decarbonizzare l’economia, la Pianura Padana dovrà affrontare una situazione climatica sempre più difficile».