(ANSA) – GENOVA, 10 GEN – L’ex amministratore di sostegno di Paolo Calissano, l’attore genovese morto a Roma per una intossicazione da farmaci antidepressivi il 29 dicembre 2021, è indagato a Genova per peculato e circonvenzione di incapace. L’avvocato Matteo Minna, come anticipato dal Secolo XIX, avrebbe secondo gli inquirenti prelevato dai conti di Calissano circa 70 mila euro. A presentare un primo esposto, in cui si ipotizzava il peculato, erano stati i familiari di Calissano che si erano accorti degli ammanchi. Poi a dicembre, quando la procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte, ha integrato la denuncia ipotizzando anche la circonvenzione d’incapace. Il fascicolo è in mano al pubblico ministero genovese Francesco Cardona Albini e all’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati. Calissano, divenuto famoso negli anni 90 perché protagonista di alcune serie tv e di film di successo, vide una brusca frenata della carriera nel settembre 2005 quando nella sua casa genovese morì per overdose da cocaina la ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra. L’inchiesta segnò una svolta per l’attore che patteggiò 4 anni e entrò in comunità. Poi arriva la depressione. Nel 2006 il tribunale nominò Minna amministratore di sostegno dell’attore. (ANSA).