L’influenza quest’anno è arrivata in anticipo e anche il picco è stato raggiunto prima, intorno alle metà di dicembre. Con numeri più elevati rispetto alle ultime 14 epidemie. Poi è iniziato il calo dei contagi. E’ quanto precisato dalla Società Italiana di Medicina Generale. Gli ultimi dati a disposizione da Influnet – rete italiana di sorveglianza coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità – si riferiscono alla settimana dal 26 dicembre al primo gennaio. Periodo nel quale in Lombardia si sono registrati 11 casi per mille assistiti. Con un’incidenza più alta nella fascia 0-4 anni. Resta alta l’attenzione anche per gli anziani.
In regione si era toccato il livello di intensità più alto tra fine novembre e la prima parte di dicembre. Poi tra la metà del mese e Natale l’intensità da “molto alta” è scesa ad “alta” per passare a “media” tra la fine dell’anno e l’inizio del 2023. Questo non vuol dire che non sia possibile un colpo di coda tra fine gennaio e inizio febbraio. Complice anche la riapertura delle scuole. Anche per questo motivo la vaccinazione viene ancora consigliata soprattutto per i fragili o per chi è a contatto stretto con un fragile. “Le somministrazioni proseguono – spiega Gianfranco Petrillo, responsabile dell’Unità operativa Vaccinazioni dell’Asst Lariana – per chi decidesse il consiglio – chiarisce il medico – è di non aspettare oltre. Visto che dal momento dell’iniezione fino alla completa copertura trascorrono circa due settimane”.
Ricoveri Covid
Intanto parallelamente ai casi di influenza proseguono i contagi e, nelle situazioni più gravi, i ricoveri a causa del Covid. In questo momento nel reparto di Chirurgia 3 dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, dedicato proprio ai pazienti Covid, ci sono 38 persone ricoverate. Nell’ultima settimana il report della Fondazione Gimbe a livello nazionale evidenzia una risalita dei contagi e un aumento dei decessi.