Lutto nel mondo dell’imprenditoria comasca: è scomparso nelle scorse ore Francesco Verga, industriale lariano e presidente di Confindustria Como per due mandati, dal 2011 al 2015. Verga aveva 70 anni ed è mancato in seguito a una malattia.
Uomo di impresa, guidava l’azienda di famiglia a Cadorago, il Caglificio Clerici, realtà di riferimento nel settore alimentare. Era stato anche protagonista della vita pubblica comasca, con il suo impegno nell’associazionismo imprenditoriale: era stato eletto presidente di Confindustria Como la prima volta nel 2011, succedendo ad Ambrogio Taborelli. Francesco Verga era poi stato riconfermato alla guida degli industriali comaschi nel biennio 2013-2015, prima di cedere – per statuto, poiché non più rinnovabile – la carica a Fabio Porro.
Complessivamente, quindi, Verga aveva condotto Confindustria Como per quattro anni. Un uomo brillante dal punto divista imprenditoriale, che – nella sua carica pubblica – si è sempre distinto per i toni riflessivi e pacati.
IL RICORDO DI CONFINDUSTRIA
“La scomparsa di Francesco Verga è una notizia che avremmo voluto non ci raggiungesse mai – commenta Aram Manoukian, presidente di Confindustria Como – Purtroppo, non ci coglie impreparati perché sapevamo che non stava bene. Francesco Verga era una persona gentile ma anche molto determinata. Aveva una formidabile capacità di arrivare sempre alla sintesi, guardando con una certa insofferenza l’interlocutore che si dilungasse in modo eccessivo, ma era capace, nel contempo, anche di una grande umanità. Nei suoi quattro anni di presidenza l’approccio con l’associazione è stato di visione, di lungo respiro, adoperandosi nelle relazioni industriali a favore di iniziative condivise che potessero portare vantaggi a tutti i colleghi imprenditori”.
“La scomparsa di Francesco Verga mi riempie di tristezza – aggiunge Antonello Regazzoni, direttore generale di Confindustria Como – Nei suoi quattro anni di presidenza il nostro è stato un rapporto quotidiano che mi ha permesso di apprezzare la sua grande umanità unita ad un’ampia visione sottesa alla quale vi era sempre un sano pragmatismo.. Ci lascia un grande presidente, un grande imprenditore, un grande amico”.