Dal 1° gennaio il taglio delle accise è stato eliminato. Ciò significa che, in tutta Italia, dal 2023 i carburanti costano 18 centesimi in più.
Un’oscillazione che – in una parte specifica dell’Italia, ossia la provincia di Como – viene osservata con particolare attenzione, a causa della vicinanza con il confine svizzero.
Da decenni i comaschi hanno l’abitudine di riempire il serbatoio in Svizzera, dove storicamente i carburanti sono più economici. Un pendolarismo che in parte era stato limitato dalla carta sconto regionale, che consentiva ai cittadini della fascia di confine di usufruire di uno sconto. Uno strumento per ora “congelato”.
A marzo, il taglio delle accise del governo Draghi, aveva innescato un insolito pendolarismo al contrario: automobilisti svizzeri in coda ai distributori italiani, dove – per effetto della minor tassazione – i carburanti costavano meno. A inizio dicembre il governo Meloni aveva ridotto lo sconto fiscale, ma il pieno in Italia restava comunque conveniente.
Ora, con l’eliminazione dello sconto sulle accise, i prezzi della benzina tra Como città e Chiasso sono sostanzialmente comparabili: poco più di 1,8 euro al litro, con minimi scarti. Una differenza di pochi centesimi che non giustifica un viaggio a cavallo del confine per riempire il serbatoio. I diesel, invece resta più conveniente in Italia.
Da segnalare, infine, che al di fuori della città, in provincia di Como, si trovano prezzi lievemente più bassi, con la benzina in alcuni distributori venduta al di sotto di 1,8 euro al litro.