(ANSA) – ISLAMABAD, 30 DIC – Almeno 139 donne rifugiate afghane, insieme ai loro 165 figli, sono incarcerate nella prigione centrale di Karachi, nella capitale della provincia pakistana del Sindh. Secondo l’ultimo rapporto della Commissione nazionale per i diritti umani (NCHR), il governo locale ha recentemente condotto un rastrellamento degli afghani che entrano illegalmente in Pakistan: la prigione di Karachi ospita ora centinaia di donne e bambini afghani, in numero ben superiore alle sue capacità. Delle 139 detenute afghane, solo 56 sono state condannate mentre altre 83 sono sotto processo. Il numero totale di bambini con madri afgane è di 165, tutti di età inferiore ai nove anni. Secondo il rapporto, nella prigione ci sono altri 111 minorenni afgani (tra i 14 e i 18 anni), 92 dei quali sono già stati condannati e 19 sono sotto processo. Secondo la Commissione, gran parte degli afghani va in Pakistan attratta da migliori strutture sanitarie e opportunità di guadagno. Ora il 71,33% dei detenuti vorrebbe tornare in Afghanistan, ma secondo Muniza Kakar, un’attivista pakistana per i diritti umani, alcune detenute attendono da due mesi l’ordine di espulsione. "Alcune di loro sono incinte, hanno bisogno di cure mediche adeguate e di un buon ambiente", ha aggiunto l’attivista. Sulla questione è intervenuta anche l’agenzia dell’Onu per i rifugiati UNHCR, esprimendo "grande preoccupazione". "L’UNHCR – afferma in una nota – ha invitato a livello globale gli Stati a sospendere i rimpatri forzati di cittadini afghani ed ex residenti abituali in Afghanistan fino a quando la sicurezza, lo stato di diritto e la situazione dei diritti umani in Afghanistan non saranno notevolmente migliorati". Il Pakistan ospita oltre tre milioni di rifugiati afghani, di cui 1,4 registrati presso l’UNHCR. (ANSA).