Ricoveri in calo nei reparti ordinari e stabili nelle terapie intensive della Lombardia. In calo il numero più drammatico, quello delle vittime. Il monitoraggio settimanale sulla pandemia mostra dati confortanti, ma arriva mentre cresce l’allerta per il rischio di nuove ondate legate alla situazione in Cina. Una circolare del ministero della Salute mette in guardia: “Situazione imprevedibile, il Paese deve prepararsi a un possibile aumento dell’impatto assistenziale”.
I numeri del bollettino settimanale in Lombardia mostrano un segno meno per tutti i principali indicatori. Negli ultimi sette giorni sono stati processati 125.322 tamponi, in calo rispetto ai quasi 162mila della settimana precedente. Diminuiscono anche i nuovi casi accertati, 16.236 a fronte di poco più di 20mila nel bollettino precedente.
Sono 35 i ricoverati in terapia intensiva per le conseguenze del Covid, lo stesso numero di pazienti registrato una settimana fa. I ricoverati negli altri reparti, in condizioni meno gravi, scendono invece di 109 unità e passano da 1.274 a 1.165. In calo anche i decessi. Le vittime del virus sono state 199 negli ultimi sette giorni a fronte delle 246 del bollettino precedente.
L’incremento dei positivi per provincia tra la giornata di ieri e mercoledì sono a Milano 892 e in provincia di Como 171.
Se la situazione appare incoraggiante, arriva però anche la nuova circolare del ministero della Salute che ribadisce la necessità di mantenere la massima attenzione e non esclude, in caso di necessità, il ripristino di misure di prevenzione come le mascherine. Sollecita inoltre la prosecuzione della campagna vaccinale soprattutto per i pazienti più fragili e gli anziani.
“Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile – si legge nella circolare – il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di Sars-Cov-2. Si evidenzia la necessità di intensificare il sequenziamento per identificare l’eventuale circolazione di nuove varianti. È particolarmente importante proteggere soprattutto le persone più fragili”.