Un 17enne comasco è tra i sette, giovanissimi detenuti protagonisti della rocambolesca evasione del giorno di Natale dal carcere minorile Beccaria. Il ragazzo si è riconsegnato però già la sera stessa del 25 dicembre e sarebbe stato convinto dalla sorella a costituirsi immediatamente.
I sette detenuti sono evasi il pomeriggio di Natale. Avrebbero approfittato del momento dell’ora d’aria, quando erano in cortile e ci sarebbe stato un solo agente della polizia penitenziaria a sorvegliarli. Sembra che i detenuti gli abbiano chiesto un pallone. Avrebbero poi approfittato degli istanti in cui il poliziotto è andato a recuperare la palla per evadere. Per ricavarsi un passaggio avrebbero sfruttato le impalcature del cantiere che da anni è aperto nel carcere per poi calarsi oltre il muro di cinta del Beccaria.
La ricostruzione
L’allarme è stato dato pochi minuti dopo la clamorosa evasione, ma dei sette giovanissimi già non c’era più traccia. Un primo detenuto è stato bloccato poco dopo dalla polizia, che lo avrebbe rintracciato a casa di un familiare dove il ragazzo ha cercato rifugio. La sera di Natale è poi tornato al Beccaria il 17enne comasco. La sorella gli avrebbe fatto capire che la sua non era affatto una bravata ma un reato che avrebbe portato a nuove accuse e a un aggravamento della sua posizione, convincendolo a costituirsi. Un terzo fuggitivo si è invece consegnato ieri mattina. Proseguono le indagini per riportare in carcere tutti i fuggitivi e anche per ricostruire nel dettaglio l’evasione, che ha sollevato inevitabilmente polemiche.
Il sopralluogo
Ieri, al Beccaria per un sopralluogo è arrivato il sottosegretario alla Giustizia con delega ai minori, il senatore leghista Andrea Ostellari, per una valutazione dei danni e delle condizioni interne al carcere. Tra i punti al centro delle polemiche il cantiere che prosegue da anni senza che siano stati completati i lavori. Dopo la maxi evasione, all’interno della struttura si sono verificati anche ulteriori disordini e sono stati appiccati incendi. Quattro agenti della polizia penitenziaria sono rimasti intossicati, anche se fortunatamente non in modo grave.