(ANSA) – ROMA, 26 DIC – Continuano a circolare voci sulla presunta malattia del leader russo Vladimir Putin, malgrado finora non abbiano trovato alcuna conferma. Stavolta è stato lo storico e analista politico russo Valery Solovei a sollevare il tema con i media ucraini, affermando che lo zar 70enne starebbe assumendo farmaci antitumorali occidentali, gli unici in grado di rallentare la diffusione del cancro e di tenerlo in vita. "Posso dire che senza questa terapia estera" Putin non ci sarebbe più, ha detto Solovei al canale YouTube ucraino Odesa Film Studio, secondo quanto riferisce il New York Post. "Usa i trattamenti più avanzati e una terapia mirata che la Russia non è in grado di fornirgli", ha sostenuto ancora l’analista. Ma anche con l’aiuto della medicina occidentale, Solovei ha affermato che "la fine è vicina, anche secondo i medici che lo stanno curando, perché nessun farmaco può avere successo per un tempo infinito". Sin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, si sono moltiplicate le supposizioni sullo stato di salute del presidente russo. Nei mesi scorsi anche i servizi segreti ucraini dissero che Putin stava combattendo con un cancro al pancreas e con il morbo di Parkinson. Ex professore della prestigiosa università di affari internazionali MGIMO di Mosca, dove era capo del dipartimento per le relazioni pubbliche, Solovei ad un certo punto ruppe con le autorità e si dimise dall’ateneo per creare il movimento politico di opposizione Peremen. Già nel novembre 2020 sostenne che Putin era sul punto di dimettersi da presidente della Federazione russa per motivi di salute. Le cose però andarono diversamente. (ANSA).