(ANSA) – ROMA, 24 DIC – Potrebbero essere un centinaio gli iraniani che rischiano in questi giorni la pena capitale, e molti di loro sono giovanissimi o addirittura minorenni. Lo riferisce la Cnn, precisando di avere evinto questo numero mettendo a confronto notizie dai media e informazioni diffuse dalle autorità. Tuttavia, molte famiglie non hanno avuto il coraggio di confermare la presenza dei propri cari tra i detenuti a rischio, ma quelli certi sono almeno 43. Tra loro due fratelli di 23 e 24 anni, Farzad e Farhad Tahazade, la cui madre ha diffuso un video per chiedere il loro rilascio, un gesto non privo di rischi per lei stessa. Nel solo tribunale regionale del Khuzestan, a ovest di Isfahan, la Cnn ha confermato – in collaborazione con 1500Tasvir – attraverso documenti del tribunale che 23 persone sono state accusate di reati punibili con la morte. A Karaj, vicino a Teheran, si è scoperto che altri cinque iraniani rischiano l’esecuzione. Tra loro c’è il 21enne campione curdo-iraniano di karate Mohammad Mehdi Karami. La sua famiglia ha lanciato un appello per la sua liberazione, denunciando che è stato anche torturato in prigione. Un altro detenuto, il rapper curdo-iraniano di 27 anni Saman Yasin, ha tentato il suicidio in carcere. La Corte suprema dell’Iran ha intanto respinto il ricorso di Mohammad Ghobadlou, confermando la sua condanna a morte e autorizzando quindi la sua esecuzione. "Il ricorso è stato respinto dalla Corte suprema e non ci sarà nessun secondo processo contro di lui. La sua sentenza verrà perciò eseguita", fa sapere l’alto tribunale. E’ stato invece accolto il ricorso del rapper curdo Yassin (Saman Seyyedi), e pertanto sarà processato di nuovo, fa sapere la Corte suprema di Teheran. (ANSA).