“Non è tardi per vaccinarsi. Il picco dell’influenza non è stato ancora raggiunto ed è importante proteggersi. Per anziani, pazienti fragili e malati cronici in particolare è fondamentale e invito chi non lo avesse ancora fatto a vaccinarsi subito”.
Il presidente dell’ordine dei medici di Como Gianluigi Spata rilancia l’appello a vaccinarsi contro l’influenza. Il numero di casi è in aumento e i dati sulla campagna di prevenzione, diffusi ieri dalla Regione non sono confortanti. Non sono stati infatti raggiunti gli obiettivi prefissati. Nel territorio dell’Ats Insubria, che comprende Como e Varese, ha aderito alla campagna antinfluenzale il 16,5% della popolazione. Tra gli over 65, la copertura sale al 50,4% ma è distante dall’obiettivo stagionale del 75% e pure da quello minimo del 60%. Anche tra i bambini, nella fascia d’età tra i 2 e i 6 anni, è lontano sia l’obiettivo minimo del 20% sia quello auspicato per quest’anno del 30%. La quota di vaccinati si attesta infatti al 10,5%.
“L’influenza stagionale ha iniziato a diffondersi già alla fine di novembre, in anticipo rispetto al solito – sottolinea Spata – I pazienti fragili o con altre patologie rischiano complicanze anche gravi e la vaccinazione antinfluenzale è importantissima. La copertura purtroppo è ancora bassa, sotto le attese e l’auspicio è che possa aumentare da qui alla fine dell’anno. La protezione diventa efficace dopo 10-15 giorni e dura 3-4 mesi. E’ ancora utile vaccinarsi. Così come è importante, per chi non l’avesse fatta, la quarta dose del vaccino anti Covid. Entrambe le campagne sono aperte a tutte le fasce di età”.
Il numero di persone colpite dall’influenza è in aumento. “Per chi contrae il virus – spiega Spata – ribadisco l’invito a non assumere di propria iniziativa antibiotici, che non sono utili e devono eventualmente essere prescritti dal medico di base o dal pediatra. Nella fase iniziale, è opportuno assumere solo farmaci antipiretici e per combattere i sintomi del virus. Importantissimo anche bere molta acqua e mangiare in modo leggero, privilegiando frutta e verdura. Solo se la situazione non migliora dopo 2-3 giorni è necessario rivolgersi al medico per valutare eventuali ulteriori terapie”.