”Qualche prenotazione sta arrivando, ma c’è poco movimento, la gente ha paura di spendere“. Cene e pranzi di Natale. Come si evince dalle parole di un ristoratore, poteva essere l’anno all’insegna della “normalità” e invece tra rincari di materie prime ed energia e picco influenzale, gli entusiasmi sono di nuovo frenati. I ristoratori comaschi si dicono soddisfatti rispetto ai numeri del periodo estivo e di novembre. Quest’ultimo in particolare, per qualcuno è stato una vera e propria sorpresa in positivo. Diverso l’umore per quanto riguarda dicembre. “Diciamo che questo è un natale in salita, un mese di dicembre in salita. Non è partito come di solito succede con un grande sprint” commenta un ristoratore di viale Geno.
Proprio i ristoratori parlano infatti anche di bollette sempre più salate. A fine mese le fatture incidono sul fatturato e per qualcuno diventa più conveniente rimanere chiuso nei giorni delle feste. Più regali e meno cene fuori, o addirittura, meno doni e meno cene al ristorante, è difficile stabilire dove, in termini di risparmio, ricada la scelta delle persone. Per quanto i riguarda i momenti di socialità però, quest’anno sembra essere anche l’influenza stagionale a fare da freno. Nonostante qualche dato più negativo rispetto al passato, chi non dispera guarda comunque anche all’agenda di Capodanno. Un giorno che potrebbe far chiudere il 2022 con una nota di ottimismo in più.