Emergenza freddo, le temperature rigide delle ultime settimane fanno pensare a chi non ha una casa e dorme per strada. La macchina dell’accoglienza notturna a Como è partita da qualche settimana e anche quest’anno è stata messa a disposizione l’ex caserma dei carabinieri di proprietà della Provincia situata in via Borgovico.
“Qui trovano ricovero durante la notte circa 30 ospiti – spiega Beppe Menafra, vicedirettore della Caritas di Como – Siamo quasi a regime. Qualcuno, soprattutto chi è di passaggio e non è sicuro di fermarsi sul territorio, alterna presenze e assenze. I numeri sono in linea con lo scorso anno, in calo rispetto al periodo pre-Covid. I motivi possono essere diversi. La pandemia ha bloccato la mobilità e qualcuno in questi anni può aver usufruito del reddito di cittadinanza o ha trovato qualche piccolo lavoro”.
Al ricovero di via Borgovico si aggiunge il progetto Betlemme, per l’accoglienza diffusa delle persone senza dimora. “Un’iniziativa in continua espansione – dice Menafra – a cui quest’anno aderiscono nove parrocchie della città, che ospitano in totale 21 persone”. Esistono poi le strutture aperte tutto l’anno e non soltanto nella stagione invernale, ossia il dormitorio Ozanam di via Napoleona e la parrocchia di Rebbio. Complessivamente, sono oltre 150 i senza fissa dimora accolti nei centri comaschi.
“Sono pochissimi attualmente quelli che non trovano posto o non vogliono farsi aiutare e dormono ancora per le strade della città – dice il vicedirettore della Caritas – In via Borgovico c’è una lista d’attesa di dieci persone”.
La solidarietà è tanta. “Parliamo di circa 300 volontari soltanto per il progetto Betlemme e di altrettanti per l’emergenza freddo, che coinvolge diverse associazioni – conclude Menafra – L’unica nostra preoccupazione è la copertura delle spese per la struttura di via Borgovico, a carico del terzo settore. Confidiamo nelle donazioni dei comaschi, che possono trovare tutte le informazioni sul sito vicinidistrada.it”.