Truffa nel settore hi-tech, la guardia di finanza di Como ha confiscato denaro e beni per un valore complessivo di 3,4 milioni di euro a una coppia di comaschi arrestata nel gennaio scorso con l’accusa di truffa, abusivismo finanziario e autoriciclaggio. Almeno 160 gli investitori che, secondo quanto ricostruito dall’accusa, sarebbero stati raggirati dalla coppia.
Il provvedimento
La confisca definitiva, decisa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Como, è stata eseguita dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, che aveva condotto l’indagine sfociata nel gennaio scorso nell’arresto. I due comaschi che erano stati arrestati sarebbero responsabili di una truffa ai danni di numerosi investitori residenti in diverse zone d’Italia. Tramite chiamate, comunicazioni via mail, pubblicità su giornali finanziari, avrebbero prospettato che la Ixiellon, società da loro detenuta, fungeva da holding di un gruppo di aziende attive nel settore dell’innovazione tecnologica e che era prossima la sua quotazione in borsa, a oggi non effettuata. Agli investitori veniva sottolineata soprattutto l’attività nel campo dei filamenti di nickel utilizzati nel settore aeronautico, per un presunto valore di oltre 2 miliardi di euro.
Le indagini
Le indagini delle fiamme gialle lariane hanno permesso di rintracciare i presunti profitti illeciti ottenuti e poi auto-riciclati dalla coppia. Sono stati individuati autovetture, gioielli e immobili di pregio per i quali il Tribunale ha disposto la confisca definitiva. Il valore totale è di 3,4 milioni, pari al profitto che la coppia avrebbe ottenuto, per l’accusa, tramite i reati commessi.
La confisca
La confisca ha comportato l’immediato trasferimento ai conti correnti del ministero della Giustizia di quasi 400mila euro tra quote societarie e fondi pensione e somme ricavate dalla vendita di quattro automobili, tra le quali una Porche 911 Coupè, una Audi Q8 ed una BMW M3. La confisca ha poi coinvolto altri beni che verranno banditi all’asta nei prossimi mesi, in particolare una villa di pregio a Como, dal valore quantificato in circa 630mila euro e beni di lusso, monili, orologi e oggetti in metallo prezioso per 250mila euro. Tra i beni di valore anche i filamenti di nichel, il cui valore è stato stimato tra 200mila e 1,2 milioni di euro.