(ANSA) – CITTÀ DEL CAPO, 16 DIC – In Sudafrica si è aperto con rumorose contestazioni del leader di partito Cyril Ramaphosa il 55/o Congresso dell’African National Congress (Anc) che comunque dovrebbe riconfermare il presidente sudafricano alla guida della storica formazioni di governo, nonostante sia appena scampato a un impeachment per la vicenda dei fondi neri nascosti in un divano. In apertura della sua relazioni introduttiva, Ramaphosa è stato zittito da canti, ‘ululati’ e colpi di pugno sui tavoli da parte dei delegati della provincia del Kwa-Zulu Natal: un piccolo gruppo diventato ancora più rumoroso quando è entrato Jacob Zuma, l’ex presidente e oppositore interno, che ha annunciato di avere sporto una denuncia penale contro Ramaphosa. A Nasrec, a sud di Johannnesburg, il Presidente ha chiuso il suo discorso durato oltre due ore chiedendo ai delegati di mostrare disciplina e "coscienza politica" invece di abbandonarsi a urla come hanno fatto oggi. La sessione pubblica si è chiusa con Ramaphosa che ha alzato il pugno scadendo una vecchia parola d’ordine della resistenza anti-apartaheid: "Amandla" (Potere). A partire da stasera si tengono sedute a porte chiuse che si concluderanno il 20 dicembre con l’annuncio della nomina dei 6 componenti del nuovo consiglio esecutivo che guiderà il partito per i prossimi cinque anni. Ramaphosa è in lizza per un secondo mandato a capo del più antico movimento di liberazione del continente africano che però; negli ultimi anni, è afflitto da scandali, corruzione e inefficienza. Se venisse riconfermato, sarebbe anche candidato per un secondo mandato alla presidenza del Sudafrica, ammesso che l’Anc vinca le elezioni del 2024. Nel suo discorso il presidente ha definito preoccupante che nelle ultime elezioni regionali l’Anc sia scesa per la prima volta sotto la soglia del 50%. Il discorso di apertura di Ramaphosa, che avrebbe dovuto iniziare alle nove di stamane, è stato ritardato di quasi sette ore: soprattutto a causa di problemi nella registrazione dei 4.722 delegati provenienti dalle nove provincie del Sudafrica ma un po’ anche dalle contestazioni dei filo-Zuma. (ANSA).