Evasione tassa rifiuti. Oltre due milioni di euro, a tanto ammonta l’evasione della tassa rifiuti a Como. Da fine ottobre ad oggi sono stati superati i due milioni di euro di mancati versamenti. Intanto partono i controlli e le verifiche sui pagamenti dell’Imu, l’imposta sugli immobili.
A dettare i numeri è il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che nelle scorse settimane si era spostato nell’Ufficio tributi per lavorare al fianco della task force creata appositamente per contrastare l’evasione.
L’obiettivo, dichiarato sin dall’inizio dal primo cittadino, è recuperare i mancati pagamenti della tassa rifiuti. “Abbiamo superato i due milioni ma gli accertamenti stanno andando avanti – spiega Rapinese – Questo è il ritmo che ora l’amministrazione deve avere nella verifica dei pagamenti delle imposte”.
Il fine dell’amministrazione comunale è creare un modello replicabile anche per le altre tasse comunali. L’intenzione infatti è riscuotere i debiti accertati e aumentare i contribuenti in modo che già a partire dai prossimi anni la tassa si abbassi per tutti.
Il sindaco inoltre annuncia la volontà di esternalizzare il servizio di riscossione della Tari. “In questo modo il personale finora impiegato sulla tassa rifiuti potrà passare alla verifica degli accertamenti dell’Imu”, spiega infine il primo cittadino.