Scuole di Como verso la chiusura. Il sindacato è pronto alla mobilitazione. Il Comune sta lavorando alla definizione dell’elenco degli istituti che rischiano di essere tagliati, ma non c’è ancora nessun nome. Concetti ribaditi anche ieri nell’apposita commissione consiliare riunita a Palazzo Cernezzi.
“In commissione – ha chiarito l’assessore alle Politiche educative, Nicoletta Roperto – abbiamo detto che gli uffici stanno portando avanti un’accurata valutazione. Una volta arrivati ad un elenco ne parleremo con i presidi perché nessuna decisione sarà calata dall’alto, ma sarà ragionata insieme”. “E’ un tema molto delicato e impatta sulla vita di molte famiglie comasche, non creiamo allarmismo – ha aggiunto l’assessore – stiamo portando avanti l’analisi sui dati relativi a capienza degli istituti, numeri effettivi degli studenti, spesa per i consumi energetici e lavori da fare in ciascun istituto”.
Si dice pronto alla mobilitazione il sindacato comasco che chiede chiarezza non soltanto sull’annunciata chiusura di alcuni plessi cittadini ma anche sul centro unico di cottura – annunciato nei mesi scorsi dal sindaco Alessandro Rapinese – e quindi, più in generale, sulla questione educativa che riguarda l’infanzia.
“L’amministrazione tenta di rassicurare ma non è così”, dice Matteo Mandressi, segretario della Funzione Pubblica Cgil di Como. “Appena uscita la notizia della chiusura di alcuni plessi scolastici ci siamo subito attivati chiedendo un incontro al vicesindaco Roperto. E’ passata una settimana e non abbiamo ricevuto risposta”, continua Mandressi. “Per questo stiamo immaginando un percorso di mobilitazione. Siamo molto preoccupati per la chiusura delle scuole ma qui si mette in discussione anche l’erogazione di altri servizi, come le mense scolastiche”. Infine aggiunge: “Questa amministrazione sta lavorando per depotenziare la presenza di mense pubbliche. Si tratta di un pretesto per privatizzare. Stesso discorso viene fatto anche per le cucine degli asilo nido. È un tratto politico di intervento che ci lascia davvero molto perplessi”.