Era arrivato all’ospedale Sant’Anna in condizioni disperate dopo l’incidente in via Varesina. Familiari e amici hanno sperato fino all’ultimo, ma Alberto Tamagnone purtroppo non ce l’ha fatta ed è morto oggi, dopo tre giorni in cui non ha mai ripreso conoscenza. In un gesto estremo d’amore, i familiari hanno detto “sì” alla donazione degli organi. Il 29enne comasco salverà altre vite.
Veterinario come il papà, con il quale lavorava a Como, Alberto Tamagnone viveva in città. Grande appassionato di moto, era in sella a uno scooter Piaggio martedì pomeriggio. Dtava percorrendo via Varesina quando, per cause ancora da chiarire, all’altezza dell’incrocio con via Giussani, si è scontrato con un furgone. Il camioncino, dalle prime ricostruzioni sarebbe stato impegnato in una svolta.
Nel violento impatto, Alberto Tamagnone ha riportato traumi gravissimi. Il 29enne, dopo l’impatto con il furgoncino e la caduta sarebbe andato a sbattere anche contro un edificio affacciato sulla strada. Le sue condizioni sono apparse subito critiche. In via Varesina sono intervenute l’automedica del 118 e un’ambulanza. Dopo le prime cure il motociclista è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Non ha mai ripreso conoscenza e purtroppo oggi è stata dichiarata la morte del giovane. Una notizia che ha lasciato sgomenti i familiari e i tantissimi amici del giovane, che hanno sperato fino all’ultimo che Alberto potesse salvarsi.
La dinamica dell’incidente è al vaglio degli agenti della polizia locale di Como. La procura di Como ha aperto un’indagine, affidata al magistrato Giuseppe Rose.