“In un quadro globale dominato dall’incertezza, o si investe in formazione o il Paese non riuscirà a restare competitivo”. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi durante l’evento organizzato a Villa Gallia per i cinquanta anni della formazione professionale in provincia di Como. “Le parole chiave sono: merito, valutazione, collegamento tra scuola e lavoro e innovazione” ha aggiunto Fermi.
In Lombardia il tasso di disoccupazione si attesta al 5,1% nel secondo trimestre del 2022 e le persone da inserire nel mercato del lavoro sono 450mila. In questo scenario Fermi ha anche sottolineato come “la vera emergenza occupazionale sia il disallineamentotra i percorsi scolastici e ciò che richiede il mercato del lavoro, una situazione che è costata all’Italia 20 punti di competitività rispetto alla Germania negli ultimi 15 anni”. Per questo motivo, l’obiettivo di CFP è far acquisire ai giovani competenze immediatamente spendibili e in forte sinergia con il mondo delle imprese.
Nel 2022 sono stati 2.050 gli studenti nell’aria lariana che hanno ottenuto una qualifica professionale nei percorsi triennali o quadriennali di istruzione e formazione professionale. Considerando il dato medio dell’ultimo triennio, l’indirizzo “agricolo e trasformazioni alimentari” registra il flusso in uscita più consistente: al 17,2% a Como. A seguire quello “meccanico e automazione industriale” e “riparazione e veicoli”, “ristorazione”, “turistico, promozione, accoglienza” e, ancora, “grafico” “benessere” e infine “legno e lavorazioni artistiche”. Al seminario, si è tenuta anche l’intitolazione della sede di via Bellinzona del CFP di Como a Luigi Grisoni, scomparso il 10 marzo del 2001 e che all’inizio degli anni Settanta “inventò” il Centro Formazione Professionale di Como.