(ANSA) – PARIGI, 28 NOV – Il giocatore simbolo del calcio iraniano, Ali Daei, ha affermato di aver subito minacce dopo aver appoggiato le proteste per la morte di Mahsa Amini. "Negli ultimi mesi e giorni ho ricevuto numerose minacce contro di me e la mia famiglia da parte di alcune organizzazioni, media e individui sconosciuti", ha dichiarato Daei su Instagram. "Mi hanno insegnato l’umanità, l’onore, il patriottismo e la libertà…. Cosa volete ottenere con queste minacce?", ha aggiunto, chiedendo il "rilascio incondizionato" dei prigionieri arrestati durante la repressione delle proteste. Daei, secondo marcatore di una nazionale di tutti i tempi con 109 gol (dietro solo a Cristiano Ronaldo), aveva rifiutato di andare in Qatar, nonostante l’invito degli organizzatori, spiegando di voler stare "con i miei compatrioti ed esprimere solidarietà a coloro che hanno perso i loro cari" durante la repressione. Oggi in Qatar l’Iran affronterà gli Stati Uniti. Nel Coppa del Mondo del 1998 Ali Daei fu protagonista della storica vittoria della sua nazionale proprio contro quella americana. Il calcio è stato oggetto di un intenso controllo da parte del regime. La settimana scorsa il giocatore di origine curde Voria Ghafouri, che ha sostenuto apertamente le proteste, è stato arrestato. Secondo i media iraniani, è stato rilasciato su cauzione. Ma il gruppo per i diritti dei curdi Hengaw, con sede in Norvegia, ha smentito questa notizia, affermando che è stato trasferito in un carcere di Teheran. (ANSA).