Scuole di Como verso la chiusura. Infissi da rifare, infiltrazioni di acqua e cedimenti. E ancora la messa in regola per la prevenzione dagli incendi in 50 scuole cittadine. Sono soltanto alcune delle problematiche emerse durante i sopralluoghi negli edifici. A questa situazione si aggiunge l’annuncio della chiusura – al momento – di cinque scuole. Un annuncio che ha suscitato polemiche politiche e preoccupazione tra le famiglie, anche se ancora non sono stati indicati gli edifici a rischio.
Intanto questa mattina si è svolta in Comune la riunione con i dirigenti e i tecnici per iniziare a redigere la tabella di marcia degli interventi nelle scuole cittadine. “Abbiamo iniziato il lungo e complesso lavoro di analisi dei dati emersi dopo i sopralluoghi effettuati – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici di Palazzo Cernezzi, Maurizio Ciabattoni – Siamo partiti dalla prevenzioni incendi di cui quasi la totalità delle scuole è carente”. Poi aggiunge: “Di pari passo affronteremo le maggiori problematiche sia strutturali sia energivore”.
Un quadro dunque che servirà per conoscere non soltanto tempi e costi dei diversi interventi che le scuole cittadine attendono oramai da tempo, ma soprattutto per mettere nero su bianco i dati relativi a capienza degli istituti, spesa per i consumi e viabilità nell’ottica dei futuri trasferimenti di studenti da un plesso ad un altro. Documenti che decideranno la sopravvivenza di alcune scuole rispetto ad altre. “In questo modo avremo un quadro completo da sottoporre ai dirigenti scolastici – ha concluso Ciabattoni – Per poter poi prendere le decisioni, supportati da dati, relative alla chiusura o meno di alcuni plessi cittadini”.
A ribadire l’intenzione della giunta comunale era stato – nei giorni scorsi – lo stesso sindaco Alessandro Rapinese: “Abbiamo delle scuole energivore, che cadono a pezzi e che ospitano soltanto 50 bambini. Chiuderemo tutti i plessi che non servono nel momento in cui costano una fortuna e non rendono un servizio pubblico, liberando risorse per altro”.