(ANSA) – AREZZO, 23 NOV – Una batteria di sei banditi, forse venuti dal Lazio, e che hanno saputo mescolarsi nel traffico delle migliaia e migliaia di turisti che hanno invaso Arezzo da tutta Italia per l’iniziativa sui mercatini di Natale, quella che ha sequestrato una famiglia di imprenditori dei diamanti e fatto un colpo milionario domenica 20 novembre. Una banda, soprattutto, che ha potuto contare su un basista, su un informatore complice capace di conoscere i movimenti nella villa. E’ lo scenario che la squadra mobile aretina sta esaminando per dare una svolta alle indagini sul sequestro lampo di domenica scorsa quando è stata rapinata la famiglia Cianchi, imprenditori orafi specializzati nei diamanti. Gli investigatori, secondo quanto si apprende, hanno raccolto elementi di un certo rilievo per indirizzare le indagini sulle quali, comunque, rimane il riserbo più assoluto. La squadra mobile si orienta su una banda di professionisti già collaudata, accorta e bene informata nella preparazione del piano e rapida nell’esecuzione pratica. E’ da chiarire bene, però, se i banditi sapessero – quando sono entrati verso le 17 di domenica nella villa della famiglia Cianchi – di trovarsi di fronte a uno degli orafi più importanti di Arezzo e uno dei pochi specializzati in diamanti, oppure se lo abbiano scoperto nelle due ore in cui hanno tenuto sotto sequestro l’imprenditore con la moglie, il figlio, la nuora e sua madre svaligiando la casa. C’è ipotesi che potesse agire da tempo un complice e che la famiglia fosse tenuta sotto controllo. L’attenzione degli investigatori si concentra anche sugli accertamenti all’interno della ditta – l’altra tappa del colpo -, sull’apertura della cassaforte e sul bottino ancora da quantificare con certezza ma sicuramente intorno al milione di euro in diamanti. (ANSA).