“La mia seconda vita”. E’ questo il titolo del libro dell’erbese Alberto Stucchi. Presentato nelle scorse ore a Erba alla Scuola San Vincenzo.
“Le chiamano sliding doors e sono quegli eventi improvvisi, impossibili da preventivare, anticipare e modificare in grado di cambiare in modo repentino il percorso di una vita intera. Alberto Stucchi, Albi per gli amici, è entrato in una di quelle porte scorrevoli il 15 novembre 1992”. Così viene introdotto il libro. Il grande cambiamento della sua vita è stato l’incontro-scontro con la malattia che lo ha portato su una sedia a rotelle. Per 14 anni, Alberto, era stato un bambino e un ragazzino vivace, a volte perfino incapace di stare fermo. Poi lui e la sua famiglia si sono trovati improvvisamente a fare i conti con una nuova condizione di vita.
Con forza e coraggio ha iniziato a compiere imprese sportive impensabili e non solo da chi vive da trent’anni muovendosi solo su una carrozzina. Lo sport come rivincita e riscatto, come passione e occasione di incontro con le persone. Così Alberto ha girato il mondo praticando immersioni, si è lanciato con il paracadute, ha macinato chilometri e chilometri sulla handbike. E poi ha praticato atletica, basket in carrozzina, fatto gare di canottaggio, gioito e sofferto seguendo il Milan.
Una lezione di vita che ora è diventata anche un libro che racconta il passato e il presente di Alberto e che possa essere di aiuto a chi affronta le difficoltà quotidiane. In particolare legate alla malattia.
Il libro è frutto del sostegno e della collaborazione di alcuni amici. Ad iniziare da due donne, Luisa Canali e Franca Farina Pasquino Prati della Scuola San Vincenzo di Erba, senza le quali il progetto non si sarebbe mai concretizzato. Da Paolo Annoni, giornalista e amico di vecchia data, che ha curato la progettazione e la prefazione del libro e da oltre 200 persone che lo hanno scritto con Alberto attraverso le loro testimonianze. Lettere, email, ma soprattutto tantissimi messaggi WhatsApp di chi ha percorso un tratto di strada con lui, tutti pubblicati all’interno del libro.
Una storia di riscatto e di beneficenza
L’intendo di Stucchi è fare conoscere la sua storia attraverso una serie di presentazioni pubbliche per raccogliere anche contributi da devolvere in beneficenza a enti e associazioni del territorio. Le prime due sono già state programmate: ieri nell’Auditorium dell’Istituto San Vincenzo a Erba (via Garibaldi 54), e al Cafecchio Living Bar di Cantù (piazza Orombelli e Contadini di Fecchio) domenica 4 dicembre alle 18. Ingresso libero.
“La mia seconda vita – La storia di Alberto Stucchi” è edito dall’Istituto San Vincenzo e ha il patrocinio della Città di Erba, assessorato alla Cultura.