“L’antico lasciato a se stesso e non valorizzato diventa semplicemente vecchio, fatiscente e pericoloso”. E poi ancora “allo stato attuale potrebbe giusto essere abbattuto”.
Sono soltanto alcuni degli oltre 70 commenti postati su Facebook commentando il servizio su Fabrica Durini, ad Alzate Brianza. L’antico borgo agricolo, sorto ai piedi del castello edificato dalla famiglia Durini e costituito da cascine abitate un tempo da contadini e artigiani, da decenni è in attesa di una riqualificazione. Oggi si presenta recintato da reti arancioni che delimitano numerosi edifici – la maggior parte di proprietà privata – affacciati sulla strada pubblica. Immobili abbandonati e fatiscenti. A partire dallo scorso anno dopo il via libera della soprintendenza, visto che il borgo è sottoposto a vincolo monumentale, i quattro più pericolosi sono stati abbattuti. Si attendono risposte per gli altri che vengono sottoposti a periodici controlli e verifiche per quanto riguarda la stabilità. A poca distanza un edificio è però di proprietà comunale dalla metà degli anni ’90, l’ex cooperativa Sant’Andrea. Anche qui nulla è cambiato nel corso del tempo. In municipio è in corso uno studio di fattibilità pensato per servizi legati al Sociale.
Le reazioni sui social
I residenti di Fabbrica Durini sono ormai rassegnati e sui social lo spiegano bene. “Sono cresciuto sentendo ad ogni tornata elettorale promesse per la messa in sicurezza, salvaguardia ed eventuale recupero ma ho visto solamente un degrado continuo”, si legge tra i commenti. “Sembra un borgo abitato da fantasmi” scrive un altro utente.
La collaborazione tra pubblico e privato c’è, spiegano dal Comune così come, sull’ex Cooperativa, è in corso – appunto – uno studio di fattibilità, ma è difficile al momento ipotizzare date o anche solo orizzonti temporali sul recupero.
“Era un bel paesino che peccato” scrive qualcun altro su Facebook. “Un borgo bellissimo che cade a pezzi”. E qualcun altro sarcasticamente chiosa “Ma perché mai dovrebbero riqualificare qualcosa…se rimane così fra una cinquantina di anni diventerà un sito storico e archeologico e avremo un sacco di turisti”.
Demolizioni, restauro conservativo, rigenerazione urbana. Parole che i residenti hanno sentito pronunciare più volte nel corso degli anni. La realtà è che al momento resta difficile ipotizzare se e come l’antico borgo sarà davvero salvato.