(vedi ‘Gb: nuovo sciopero nella metro…’ delle 11.58) (ANSA) – LONDRA, 10 NOV – Scendono in sciopero anche alcune categorie di dipendenti statali o parastatali britannici nell’ambito dell’ondata di vertenze su salari e condizioni di lavoro apertesi nel Regno Unito in questi mesi e rese più spinose per il governo Tory dall’impennata dell’inflazione seguita come altrove in occidente alla fine delle restrizioni Covid e alle sanzioni per la guerra in Ucraina. La protesta in questo caso riguarda i circa 100.000 iscritti del Pcs, sindacato di riferimento fra funzionari, quadri e impiegati di settori quali i servizi doganali, le agenzie per l’impiego e la motorizzazione nel Regno, sotto il coordinamento di ministeri chiave come quelli dell’Interno, dei Trasporti e del Lavoro. La decisione è stata formalizzata a larga maggioranza dal voto di oltre il 50% degli iscritti, mentre la data sarà confermata più avanti sulla scia di agitazioni analoghe avviate o annunciate di recente sull’isola da varie realtà di lavoratori: dal trasporto ferroviario alla sanità. "Il governo (di Rishi Sunak) deve riflettere su questo massiccio voto a favore dello sciopero e smettere di trattare i lavoratori del pubblico impiego con condiscendenza", ha ammonito Mark Serwotka, segretario generale Pcs. "Se non ci ascolterà – ha insistito – non avremo altra opzione che intraprendere azioni di lotta prolungate… I civil servant hanno fatto diligentemente la loro parte durante la pandemia, ma il troppo è troppo". (ANSA).