(ANSA) – LONDRA, 10 NOV – Proseguono gli scioperi di varie categorie impegnate in vertenze salariali rese più acute nel Regno Unito dall’impennata degli ultimi mesi dell’inflazione. Oggi è il turno dei lavoratori della metropolitana di Londra, giunti alla sesta astensione dal lavoro di 24 ore dall’inizio dell’anno, che protestano anche contro le nuove regole sul trattamento pensionistico e i tagli di posti di lavoro annunciati dal gestore di Transport for London (Tfl), ente che dipende dal Municipio della capitale. La protesta, analoga all’ultima precedente di agosto che paralizzò il 90% del servizio, sta investendo pesantemente – a quanto riporta la Bbc stamattina – 9 delle 11 linee della popolare ‘tube’, usata quotidianamente da milioni e milioni di persone, cittadini, turisti e pendolari. Mentre code si segnalano alle stazioni di bus, unica alternativa disponibile per molti, e attese più lunghe del normale per i servizi taxi online di aziende come Uber. L’agitazione, organizzata dal sindacato leader del trasporti Rmt, è separata da quella del settore delle ferrovie nazionali, sospesa di recente – dopo un’ondata di scioperi attuati nei mesi scorsi – grazie all’apertura di spiragli di trattativa con le aziende che gestiscono le rotte e la rete dei treni. Mentre restano sul piede di guerra diverse altre categorie, inclusi gli infermieri del servizio sanitario nazionale (Nhs) che proprio ieri hanno formalizzato la proclamazione, sancita da un voto, del loro primo sciopero su scala nazionale nel Regno entro fine 2022. (ANSA).