(ANSA) – ROMA, 02 NOV – La Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, è ancora in attesa di un porto sicuro: 4 richieste sono state inviate a Malta e t3 all’Itaia, ma senza risposta. A bordo ci sono 572 persone, tra cui oltre 60 minori e tre donne incinte. "Durante tutte le operazioni – segnala la ong – il team di Msf ha tempestivamente contattato e informato sia le autorità marittime maltesi, responsabili della zona Sar in cui si sono svolte le attività di salvataggio, che le autorità italiane ma il centro di coordinamento dei soccorsi maltese non ha inviato alcuna istruzione o comunicazione". "A bordo – Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di Msf sulla nave – c’è un ragazzo determinato ad andare in Germania. È lì che si trova sua madre, malata terminale di cancro. Vuole rivederla un’ultima volta. Non c’è stato modo di ottenere un visto e così l’unica opzione per questo ragazzo è stata mettersi in viaggio lungo la rotta più letale al mondo. C’è poi una famiglia che viene dal Togo con una bimba di 11 mesi nata con il labbro leporino e che oggi ha difficoltà nella deglutizione. I suoi genitori hanno lavorato in Libia per mettere i soldi da parte per curare la loro figlia, cercando contemporaneamente di ottenere un visto per l’Europa che è stato sempre stato negato. Unico modo per curarla, fuggire via mare. Tra le 572 persone c’è anche un ragazzo che è stato intercettato dalla guardia costiera libica e riportato con la forza in Libia ben 4 volte. Adesso ce l’ha fatta, è libero da quel meccanismo di abusi e detenzione arbitraria che lo ha perseguitato per troppo tempo". (ANSA).