(ANSA) – PECHINO, 01 NOV – La polizia sudcoreana ebbe più segnalazioni urgenti di pericolo sabato sera prima che la calca mortale di Itaewon, a Seul, causasse la strage tra adolescenti e poco più che ventenni, con un bilancio di morti appena aggiornato a quota 156. Le forze dell’ordine sapevano che "una grande folla si era radunata anche prima che si verificasse l’incidente, indicando l’urgenza del pericolo", ha affermato il capo della polizia nazionale Yoon Hee-keun, definendo "insufficiente" la gestione delle informazioni ricevute. L’ultima vittima dei festeggiamenti di Halloween è una 20enne sudcoreana, che era ricoverata in gravi condizioni con altre 29 persone. Per la prima festa di Halloween post-pandemia si stima che circa 100.000 persone avessero raggiunto sabato sera Itaewon, il quartiere della movida di Seul, ma non trattandosi di un evento "ufficiale" con un organizzatore designato, né la polizia né le autorità locali stavano gestendo la folla. "Ci sono state diverse segnalazioni alla polizia che indicavano la gravità del sito appena prima che si verificasse l’incidente", ha affermato il capo della polizia nazionale Yoon Hee-keun, secondo cui c’era la conoscenza che "una grande folla si era radunata anche prima che si verificasse l’incidente, indicando l’urgenza del pericolo". Tuttavia, la gestione delle informazioni fu "insufficiente", ha detto Yoon. La Corea del Sud ha una robusta esperienza in materia di controllo della folla alle manifestazioni, con il numero di agenti che spesso supera quello dei partecipanti. Nel caso di Halloween a Itaewon, non c’era un organizzatore designato, mentre le persone che accorrevano nell’area si disperdevano nella miriade di bar, club e ristoranti delle strette strade. La polizia ha riferito ieri che 137 agenti erano stati schierati a Itaewon per Halloween, meno dei 200 inizialmente indicati, con altri 6.500 erano impegnati a una manifestazione a Seul alla quale hanno partecipato circa 25.000 persone, secondo i media locali. (ANSA).