(ANSA) – SAN GIULIANO DI PUGLIA, 31 OTT – "C’è l’impatto visivo del dolore. È un dolore che si rinnova. È fortissimo in una comunità colpita, in un paese colpito nella cosa più cara, i nostri ragazzi, i nostri figli, la scuola. È veramente molto complicato". Così Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, oggi a San Giuliano di Puglia (Campobasso) dove è arrivato per la Giornata della memoria, la commemorazione dei 27 bambini e della maestra Ciniglio rimasti vent’anni fa sotto le macerie della scuola Jovine dopo la scossa di terremoto delle 11.32. "Dopo vent’anni è stato fatto qualche passo avanti in tema di sicurezza delle scuole – ha detto Curcio, dopo la visita al cimitero del paese – ma c’è ancora molto, moltissimo da fare. Io credo che, se vogliamo rendere giustizia a questi eventi, a queste tragedie, dobbiamo impegnarci ognuno ad ogni livello: dal cittadino alla politica alla parte tecnica perché ancora la sicurezza delle scuole deve fare un passo importante". "Non si riesce a comprendere – ha proseguito – come nel 2022 questo possa ancora accadere. Credo che abbiate anche voi i rapporti che fotografano una situazione scolastica complicata dal punto di vista della sicurezza. Dobbiamo ancora investire tanto. Siamo in un momento di finanziaria e bilancio, io credo sia un segnale importante aumentare i fondi all’edilizia scolastica, alla messa in sicurezza, all’adeguamento e miglioramento sismico e non solo. Perché poi la scuola è il momento in cui i nostri ragazzi vivono la loro quotidianità, non solo sicurezza, ma anche benessere generale". (ANSA).