Insulti social alla famiglia Castagna, condannata a pagare una multa da 10mila euro per l’accusa di diffamazione l’amministratrice della pagina Facebook “Olindo Romano e Rosa Bazzi innocenti”. La sentenza è stata pronunciata questa mattina in tribunale a Como. Non era in aula la donna, 58 anni, residente nel Lecchese.
Il giudizio rientra nell’ambito di un fascicolo, firmato dall’ex procuratore di Como Nicola Piacente, sfociato nell’accusa di diffamazione a 13 persone. Dieci avevano patteggiato e due avevano avuto accesso alla misura della condotta riparatoria. L’amministratrice della pagina Facebook invece ha scelto di andare a dibattimento. Oggi l’udienza davanti al giudice Valeria Costi e la sentenza di condanna a una multa da 10mila euro, oltre al risarcimento delle spese legali alle parti civili, Pietro e Giuseppe Castagna, familiari di tre delle quattro vittime della strage di Erba dell’11 dicembre 2006.
“I fratelli Castagna sono soddisfatti della sentenza – sottolineano i legali che li assistono, Stefano Negrotti e Massimo Campa -. Era importante per loro lanciare un segnale, far capire che i comportamenti offensivi sui social non restano impuniti. La speranza è che questo serva da monito e disincentivo per condotte simili in futuro”.
La 58enne, come le altre dodici persone coinvolte, sono tutti autori di commenti spregevoli e di accuse online a Pietro e Giuseppe Castagna. Parole sprezzanti a margine di articoli condivisi, anche sulla morte di Carlo Castagna. Tra i commenti online finiti nel fascicolo della procura di Como accuse dirette alla famiglia Castagna e tesi innocentiste in difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva per la strage di Erba.
Domani in tribunale a Como è fissata una ulteriore udienza per un procedimento analogo relativo anche in questo caso a presunte diffamazioni online.