“Se nel 2019 un albergo 3 stelle sul Lago di Como arrivava a spendere in media all’anno 30mila euro in bollette energetiche, oggi il costo è quadruplicato e tocca i 120/130mila euro”: è l’allarme lanciato da Luca Leoni, presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como. “Questi aumenti esponenziali ci stanno mettendo in difficoltà e non ci permettono di programmare la stagione invernale”, aggiunge Leoni.
Se infatti da una parte le località affacciate sul Lario sono ancora piene di turisti, dall’altra i rincari stanno mettendo in ginocchio le attività. “La stagione autunnale sta proseguendo sulla falsariga di quella estiva – spiega il presidente degli albergatori comaschi – Il clima è ottimo e anche le presenze. Tanti colleghi, però, schiacciati dalle bollette, hanno deciso di non proseguire con la stagione autunnale e invernale. Il nostro obiettivo è tenere aperto tutto l’anno, o chiudere soltanto da gennaio a marzo, e speriamo di raggiungerlo entro il 2025. Alcune strutture, però, necessitano di interventi strutturali, come la sostituzione degli infissi per reggere le temperature più rigide. E ora, alla carenza di personale si aggiungono anche le bollette alle stelle”. I rincari si ripercuotono sui prezzi per i turisti. “I costi delle camere sono in aumento – dice Leoni – Abbiamo ritoccato verso l’alto, circa del 10%, per la grande richiesta di questa stagione estiva. Però non si può sempre sopperire ai rincari aumentando i prezzi, altrimenti si rischia di uscire dal mercato”.
Le code alla funicolare
Nonostante si siano alzati i prezzi degli alberghi, i turisti non mancano sul Lago. Lunghe code si sono registrate oggi alla funicolare e alla Navigazione. “Gli orari dei mezzi pubblici però sono già stati ridotti – dice Leoni – e questo ci crea dei problemi, con turisti che rimangono a piedi perché non riescono a salire su bus o battelli. Se vogliamo destagionalizzare il settore, è necessario collaborare per offrire un servizio adeguato”.
La tassa sui bus turistici
Intanto, la giunta di Como ha annunciato di voler introdurre una tassa per i pullman turistici in arrivo in città. “Un provvedimento già in vigore in altre località – commenta Leoni – Penso sia giusto. Si tratterebbe di pochi euro per persona, non credo possa incidere sul numero di arrivi sul Lario”.