Il primo faccia a faccia tra il sindaco di Como e i privati pronti a realizzare una nuova piscina a Muggiò non è bastato a sciogliere il nodo sul futuro dell’impianto, chiuso dall’estate del 2019. Il vertice si è concluso con il rinvio a un secondo appuntamento tra due settimane.
La riapertura della piscina resta al momento un miraggio. Nessuna ipotesi su una possibile data. “Vogliamo restituire l’acqua ai comaschi prima possibile, ma ricordo che ci troviamo a fare i conti con 30 anni di mancata manutenzione”, dice il primo cittadino di Como Alessandro Rapinese.
La precedente giunta, guidata dal sindaco Mario Landriscina, aveva approvato il progetto pubblico-privato da circa 9 milioni di euro presentato dalla società Nessi & Majocchi, assieme ad altri partner, per rifare completamente la piscina di Muggiò. L’attuale amministrazione sta valutando invece la possibilità di bloccare quel progetto. In campagna elettorale, Rapinese aveva annunciato che avrebbe effettuato le manutenzioni urgenti per riaprire subito l’impianto, rinunciando alla nuova opera. Un’ipotesi che potrebbe aprire la strada a contenziosi.
Oggi un incontro che si annunciava decisivo tra l’amministrazione e i privati. La riunione si è chiusa invece con un rinvio. “La vicenda è complessa e necessita di approfondimenti, ci rivedremo tra due settimane”, si limita a dire il sindaco di Como Alessandro Rapinese. “E’ un investimento da circa 10 milioni di euro – precisa -. La situazione generale è cambiata radicalmente da quando quel progetto è stato approvato. Abbiamo deciso di non dire altro e ne riparleremo tra due settimane”.
Un rinvio che non scioglie i nodi sul futuro dell’impianto ma che indubbiamente conferma che la chiusura della piscina resta al momento a tempo indeterminato.