Ospite importante questa mattina al Museo del Ghisallo. L’ex ciclista tedesco Jan Ullrich ha donato la bicicletta con cui ha corso nella stagione 1998. L’ex corridore è arrivato con una troupe cinematografica tedesca che sta girando un film sulla sua vita. Ad accoglierlo, tra gli altri, il due volte campione del mondo Gianni Bugno e Marino Vigna, campione olimpico di ciclismo a Roma nel 1960 e poi direttore sportivo di Eddy Merckx. Per salutarlo è arrivato anche l’ex compagno di squadra Giuseppe Guerini. A fare gli onori di casa, il presidente del Museo, Antonio Molteni, e la direttrice Carola Gentilini. Molti appassionati hanno raggiunto il Ghisallo per conoscere da vicino il tedesco, tra i più forti avversari di Marco Pantani negli anni ’90. Come sempre non sono mancate richieste di “selfie” e di autografi, alle quali Ullrich si è ben volentieri sottoposto.
Le parole del campione tedesco
In una conferenza condotta dalla giornalista Luciana Rota Ullrich ha regato alcuni ricordi della sua carriera. Il suo palmares nel mondo del ciclismo comprende la vittoria al Tour de France 1997, la Vuelta di Spagna nel 1999, l’oro olimpico a Sydney nel 2000 e un totale di tre titoli iridati. Una vita, la sua, in cui non sono mancati seri problemi personali. “Ho avuto tanti alti, ma anche molti bassi, con momenti di fragilità e fatica di vivere. Ma la grande famiglia del ciclismo mi è sempre stata vicina. E’ stato importante avere amici che mi hanno aiutato. Tra loro anche Lance Armstrong” ha ammesso il tedesco.
“Ricordo con piacere la grande gioia della vittoria al Tour del 1997” ha detto Jan Ullrich. “Sono stato il primo tedesco della storia a conquistare il primo posto e non è stato facile reggere la pressione. Il ciclismo di oggi? E’ molto cambiato rispetto a quando correvo io. Ha una dimensione più internazionale, i ciclisti vengono da tutto il mondo e la gare si disputano ovunque. Ma sono un fan di questa evoluzione: è uno sviluppo che giudico positivo. Le corse sono più divertenti”.
“Ho portato la mia bicicletta del 1998: quell’anno al Tour sono arrivato secondo alle spalle di Pantani, ma mi sono tolto molte soddisfazioni” ha aggiunto Ullrich. “Sono fiero e orgoglioso del fatto che possa essere collocata in questo museo, credo che non vi sia posto migliore. Il Ghisallo è un punto di incontro per i ciclisti di tutto il mondo, un posto fantastico”.
Sul Giro di Lombardia che si corre domani Jan Ullrich ha detto: “Tadej Pogacar è il favorito: è una corsa difficile dove tutti arrivano sempre con grandi motivazioni. Credo che vincerà un italiano. Del resto questa è la patria del ciclismo e il Lombardia è un evento bellissimo” ha aggiunto con un sorriso. L’ex corridore aveva partecipato a questa gara nel 2001, con partenza da Varese e arrivo a Bergamo. Vinse Danilo Di Luca.