(ANSAMed) – BEIRUT, 05 OTT – Ha causato finora 39 vittime la prima epidemia di colera degli ultimi dieci anni di guerra in Siria, secondo quanto riferisce oggi una relazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), basandosi su dati forniti dal governo siriano che ha registrato circa 600 infezioni in varie zone del martoriato paese. Il focolaio delle infezioni si trova nel nord del paese, nelle zone tra la metropoli settentrionale di Aleppo e il fiume Eufrate. L’Oms ha definito "allarmante" la situazione in Siria, dove la popolazione è stremata da anni da carenza di acqua potabile e da altri effetti diretti e indiretti del conflitto armato, come la distruzione delle infrastrutture idriche. Nelle ultime ore il ministero della sanità siriano ha dichiarato di aver registrato 39 decessi, di cui ben 34 ad Aleppo, e 594 contagi confermati, distribuiti in 11 delle 14 regioni del paese. Ma non è chiaro se questi dati si riferiscano anche alle aree fuori dal controllo militare e politico del governo centrale siriano. L’ultima epidemia di colera in Siria si era verificata nel 2009. Quest’anno un’altra epidemia aveva invece alcune regioni del vicino Iraq. Secondo l’Onu, dopo più di 11 anni di guerra, quasi la metà della popolazione siriana dipende da fonti d’acqua alternative, molto spesso inquinate, mentre almeno il 70% delle acque reflue non è trattata. (ANSAMed).