(ANSA) – ROMA, 04 OTT – "La versione ufficiale dell’Arma dei Carabinieri sulla morte di Stefano Cucchi" era "stata ‘confezionata’ escludendo ogni possibile coinvolgimento dei militari così che l’immagine e la carriera dei vertici territoriali e, in particolare, del comandante del Gruppo Roma, Alessandro Casarsa, non fosse minata". E’ quanto scrive il giudice monocratico di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui, nell’aprile scorso, ha condannato otto carabinieri accusati di avere messo in atto depistaggi dopo la morte di Stefano Cucchi avvenuta a Roma nell’ottobre del 2009, ad una settimana dal suo arresto. "L’ampia istruttoria dibattimentale ha permesso di ricostruire i fatti contestati e di accertare un’attività di sviamento posta in essere nell’immediatezza della morte di Stefano Cucchi, volta, ad allontanare i sospetti che ricadevano sui carabinieri per evitare le possibili ricadute sul vertice di comando del territorio capitolino", scrive tra l’altro ancora il giudice. (ANSA).