Carcere a vita confermato in via definitiva per il medico comasco Leonardo Cazzaniga, ex responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, in provincia di Varese. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per il rianimatore. E’ accusato di aver somministrato farmaci letali ai pazienti tra il 2011 e il 2014. Ci sarà un nuovo giudizio in Appello, per motivi procedurali, solo in relazione a un’accusa di omicidio. Confermati gli altri 9 casi per i quali era già stato condannato in primo e secondo grado.
Respinto il ricorso del procuratore generale della Corte d’Appello. La Cassazione, nel luglio scorso, aveva rigettato il ricorso dei difensori dell’infermiera comasca Laura Taroni, ex amante di Cazzaniga. La donna, che lavorava nello stesso ospedale, è stata condannata a 30 anni per l’omicidio del marito, Massimo Guerra, e della madre Maria Rita Clerici. Anche queste morti, secondo l’accusa sarebbero state causate da un mix letale di farmaci.
L’inchiesta “Angeli e Demoni” era stata aperta dalla procura di Busto Arsizio nel 2016. Era stata avviata dopo l’esposto di alcuni infermieri che chiedevano chiarezza su quanto avveniva nel pronto soccorso di Saronno.
In primo grado, in tribunale a Busto Arsizio, il medico comasco era stato condannato all’ergastolo per dodici omicidi, ai quali poi si era aggiunto un ulteriore caso sospetto. La Corte d’Assise d’Appello di Milano aveva condannato il camice bianco all’ergastolo per dieci degli omicidi che gli venivano contestati, compresi i due familiari di Laura Taroni. La Corte lo aveva invece assolto per ulteriori tre omicidi che gli venivano contestati. Ora la condanna definitiva della Cassazione.