(ANSA) – ISTANBUL, 30 SET – I vertici delle forze armate iraniane hanno dato l’ordine di "confrontarsi duramente" con i manifestanti che da più di due settimane protestano in varie città del Paese per Mahsa Amini, 22enne morta dopo essere stata arrestata perché portava male il velo. Lo denuncia la sezione iraniana di Amnesty International dopo avere ottenuto documenti ufficiali che provano l’ordine di fermare la protesta "ad ogni costo" dato dalle autorità. Secondo l’organizzazione, il comandante delle forze di sicurezza della provincia di Mazandaran ha ordinato di "confrontare senza pietà, arrivando al punto da causare morti, qualsiasi disordine da parte di rivoltosi e contro rivoluzionari". Secondo il rapporto, sono state documentate torture e altre forze di violenza, tra cui abusi sessuali, nei confronti dei manifestanti. "Le autorità iraniane hanno consapevolmente deciso di fare del male o uccidere persone che sono scese in strada per esprimere la loro rabbia contro decenni di repressione e ingiustizia", ha affermato la Segretaria generale di Amnesty, Agnes Callamard. Nei giorni scorsi, i media indipendenti iraniani avevano parlato di almeno 76 manifestanti uccisi e migliaia di arresti, di cui 3.000 solo nella capitale Teheran, da quando sono iniziate le dimostrazioni il 16 settembre scorso, il giorno della morte di Mahsa Amini. Secondo l’agenzia Fars, vicina alle Guardie della rivoluzione, il bilancio delle vittime tra manifestanti e forze dell’ordine è di 60 persone. (ANSA).