Pietre che cambiano colore, bolle di sapone, codice dell’universo. L’Università dell’Insubria aderisce alla Notte dei ricercatori. L’iniziativa è promossa dalla Commissione Europea ed è in programma venerdì 30 settembre. L’ateneo propone incontri destinati alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, aperti anche al pubblico interessato. Il programma dell’Insubria è costruito attorno al tema «La scienza ribelle».
Dalle 9.30 alle 12.30, appuntamento nella piazza dell’università in via Valleggio. La ricercatrice Laura Rampazzi mostrerà al microscopio come le pietre si sono “ribellate” agli artisti cambiando colore.
Dalle 9 alle 17, nel contesto della valutazione della qualità dell’aria, verrà mostrato agli studenti, un aspetto poco conosciuto del lavoro del ricercatore: la pubblicazione di articoli scientifici.
Dalle 14 alle 16.45 saranno esposte le opere della mostra «Dire l’indicibile – La sovrapposizione quantistica», precedentemente esposta al Museo della Seta di Como. Alle 15 la docente Antonietta Mira presenterà il suo libro «La pandemia dei dati» nell’Aula Magna di via Valleggio e contemporaneamente in streaming.
Alle 15.30 studenti dell’ateneo racconteranno la propria esperienza all’edizione del Premio Asimov per l’editoria scientifica, mentre a partire dalle 14 sarà attivo il laboratorio su bolle di sapone e superfici minime: un percorso accompagnato da giovani tutor che risponderanno a tutte le curiosità.
Nel Chiostro di Sant’Abbondio l’appuntamento sarà alle ore 11 con Roberta Minazzi, che illustrerà il legame fra turismo e territorio.
Fino al 30 settembre, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30 prosegue in piazza Verdi la mostra «The Code of the Universe», che racconta in 20 pannelli fotografici la storia dell’universo e parla ad esempio di luce, materia e antimateria, microscopi giganti che osservano l’infinitamente piccolo, raggi X e medicina nucleare, radioterapia e medicina del futuro.