La procura di Como ha aperto un’indagine per omicidio colposo per fare chiarezza sul dramma dei due operai morti in cantiere a Moltrasio, quasi certamente uccisi dalle esalazioni di monossido mentre dormivano in un container prefabbricato. L’area di via Renzato nella quale è avvenuto il dramma è stata sequestrata. Al momento, non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati.
Il magistrato che coordina l’inchiesta, Alessandra Bellù, ha disposto l’autopsia sul corpo delle due vittime. L’esame sarà effettuato domani. Potrà chiarire l’orario della morte degli operai. Dovrà inoltre confermare se, come ipotizzato subito dopo la scoperta della tragedia, ad uccidere Samir Mohamed Said, 29 anni e Salah Abdelaziz, 25 anni, sia stato il monossido. I due operai dormivano in una casetta prefabbricata allestita nel cantiere in cui lavoravano e avevano acceso un braciere artigianale per riscaldarsi.
Le indagini sono affidate ai carabinieri di Como e dell’ispettorato del lavoro. Collaborano anche i tecnici dell’Ats Insubria. Il cantiere in cui è avvenuto il dramma è in via Renzato, a monte della statale Regina, all’imbocco nord della galleria di Cernobbio. Gli operai stavano lavorando alla costruzione di un edificio residenziale. Il principale committente sarebbe russo, ma ci sarebbero tre aziende impegnate nei lavori. Non è escluso che ci fossero dei subappalti.
Sono in corso gli accertamenti per chiarire esattamente la posizione dei due operai e capire a quale titolo dormissero nel cantiere. Le vittime erano arrivate pochi mesi fa in Italia dall’Egitto. Abitavano a Milano e, probabilmente per evitare il tragitto quotidiano, erano rimasti a dormire nell’area dei lavori.