“Mamma, sto male. Non riesco a parlare, sono intubato”: è iniziato così l’ennesimo tentativo di truffa telefonica a una 80enne comasca.
L’anziana ha ricevuto una chiamata sul fisso di casa e rispondendo, ha sentito subito una voce estranea. “Non riconoscevo la voce di mio figlio – racconta la signora – e mi sono subito venuti dei dubbi perché lui si sarebbe presentato con il suo nome”.
All’altro capo del telefono, due truffatori. Il primo, come ricostruito dalla vittima, ha passato subito la parola al secondo, che si è spacciato per il medico che lo aveva in cura. “Suo figlio è stato colpito da un virus – avrebbe detto alla donna – Si trova in gravi condizioni. Abbiamo soltanto due ore di tempo per fare un’iniezione e salvargli la vita. Ma è necessario pagare subito per fare arrivare il farmaco dalla Svizzera”.
Il copione è simile a quello utilizzato in altri recenti tentativi di truffa telefonica. In questo caso il raggiro non è andato a buon fine grazie alla prontezza della vittima. Dopo la richiesta di denaro per presunte cure urgenti, infatti, l’anziana ha chiesto al suo interlocutore il suo nome e il suo numero di telefono. I truffatori, sentendosi smascherati, hanno così chiuso la telefonata.
Fondamentale, in questi casi, rivolgersi alle forze dell’ordine denunciando l’accaduto. Una segnalazione importante per mettere in guardia altre eventuali, possibili vittime.