La vita diventa sempre più cara: prezzi alle stelle anche per i beni di prima necessità, come il pane e il latte. Secondo l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, Eurostat, si parla di un aumento del 18% nell’Unione e del 13,5% in Italia rispetto al 2021.
“Sono cifre ottimistiche – dichiara invece il presidente provinciale panificatori di Confcommercio Como, Francesco Agostoni – C’è chi ha avuto la necessità di aumentare di più, a causa dei rincari delle materie prime e dell’energia. Si arriva al 20% sia per il pane che per il latte. Se a gennaio un litro di latte fresco costava 1.70 euro, oggi è arrivato a 2.10 euro. E per alcuni tipi di pane, come la michetta o le rosette – spiega Agostoni, titolare di un panificio a Mariano Comense – sono passato da 3,69 euro a 3,99 euro al chilo. Per altre tipologie con una produzione maggiore come le francesine, ho aumentato soltanto di 10 centesimi al chilo. Ce ne sono altri ancora, che richiedono farine o ingredienti particolari, che arrivano a superare anche i 7 euro al chilo”.
Con i prezzi alle stelle, il rischio è quello di perdere clienti. “Non c’è più la fidelizzazione di una volta – spiega il presidente provinciale dei panificatori – I clienti sono molto attenti e se notano aumenti vanno a fare la spesa altrove”.
A monte, gli aumenti delle materie prime e la loro scarsa reperibilità, oltre al caro bollette. “Io ho già acquistato tutto l’occorrente per i panettoni di Natale, mi sono portato avanti per il timore di non trovare più nulla o con prezzi alle stelle – dice Agostoni – Per molti la chiusura non è soltanto un rischio, ma una realtà. Le ultime bollette del gas sono insostenibili. Soltanto tra luglio e agosto, ho notato un aumento del 6%. Se continueranno così, alcuni hanno annunciato la chiusura al 31 dicembre”.