(ANSA) – MILANO, 19 SET – È presente nell’aula al settimo piano del Tribunale di Milano Alberto Genovese, l’ormai ex imprenditore del web, nel giorno del verdetto nel processo abbreviato che lo vede accusato di due casi di violenze sessuali ai danni di due modelle che sarebbero state stordite con mix di droghe nel 2020. Il gup Chiara Valori è appena entrata in camera di consiglio e uscirà con la sentenza verso le 11. I pm hanno deciso di non replicare dopo le arringhe difensive concluse prima dell’estate. Nelle scorse udienze il procuratore aggiunto di Milano, Letizia Mannella, e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, hanno chiesto una condanna a 8 anni di reclusione e a 80mila euro di multa per l’ex fondatore di molte start up digitali imputato con l’accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con mix di cocaina e ketamina, due modelle: una di 18 anni, durante una festa il 10 ottobre 2020 nel suo attico Terrazza Sentimento con vista sul Duomo, l’altra di 23 anni ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente. Per questa ultima vicenda è imputata anche l’ex fidanzata di Genovese, Sarah Borruso, per la quale i pm hanno chiesto 2 anni e 8 mesi. Per il primo caso, quello degli abusi sulla 18enne, la difesa dell’ex imprenditore ha chiesto di riconoscere la semi infermità mentale e, di conseguenza, una condanna al minimo della pena. Una consulenza e le stesse dichiarazioni di Genovese, infatti, hanno puntato molto sull’abuso di cocaina da parte del 45enne, che dava vita a festini a base di droghe e sesso, e pure su suoi disturbi psichici. Per l’altro caso i legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari hanno chiesto l’assoluzione per l’insussistenza del fatto. Assoluzione richiesta anche dalla difesa di Borruso, la quale ha raccontato di esser stata innamorata e succube di Genovese, ma di non aver mai commesso abusi sessuali. (ANSA).