Elezioni 2022, bollette, lavoro e sanità. “Vado, voto e faccio annullare la scheda, perché nessuno merita niente. Ma anche se dico al Governo cosa dovrebbe fare, loro lo sanno già. Solo che quello che dovrebbero fare, lo promettono solamente”. La pensa così un cittadino comasco che tra due settimane risponderà alla chiamata alle urne, ma senza troppe speranze. Nell’ultimo weekend prima del voto di domenica prossima, tra chi è sfiduciato verso il futuro e chi ancora crede che le cose in Italia possano cambiare (e soprattutto in meglio), non manca certamente la capacità di individuare le questioni da cui ripartire.
“Bollette, lavoro e sanità”
“Soprattutto queste bollette e poi la disoccupazione” risponde un’altra residente indignata per il conto salato da saldare a fine mese. Dal confronto fra generazioni diverse, emergono poi bisogni differenti, ma in molti lanciano un appello all’esecutivo che verrà per non dimenticare i temi caldissimi come: sostegno alle famiglie, lavoro e sanità. Ieri, l’annuncio del nuovo “decreto aiuti ter” che prevede un sostegno complessivo pari a 14 miliardi di euro. In arrivo nuovi stanziamenti per il bonus, una tantum, da 150 euro e per quello definito “dei trasporti”. Il credito d’imposta viene ampliato al terzo settore e alle scuole paritarie. E tra le misure, è stata inoltre confermata la riduzione delle accise sui carburanti.
“Vorrei un Governo in grado di dare continuità”
“Sono solo modi per tamponare i problemi”, lamentano i cittadini che si aspettano risposte definitive. “Auspicherei un po’ di continuità per il mio Paese, perché si sono susseguiti troppi Governi ed è difficile pensare al futuro così” spiega una giovane donna comunque preoccupata per i rincari energetici. A preoccupare è anche la situazione del mondo del lavoro. E parlando di lavoro, uno sguardo di sconforto viene rivolto ai giovani. “Senza i giovani non andiamo da nessuna parte” spiega un residente “serve dar loro contratti sicuri anche in tempo di crisi e non affamarli con stipendi da 500 euro“.
“Risolvere la crisi climatica e assicurare i diritti civili”
I più nuovi alle urne chiamati in causa per i rischi legati alla disoccupazione, nell’agenda delle priorità annovera invece spesso la lotta al cambiamento climatico, definita “fondamentale” anche dal primo ministro Mario Draghi. E proprio loro non dimenticano i diritti e le questioni sociali “per poter affermare di vivere in un mondo civile”.