“A gennaio il rischio di chiusura per le scuole dell’infanzia paritarie è concreto”: l’allarme arriva dalla Fism, la Federazione italiana scuole materne, a fronte dei rincari delle bollette energetiche e degli aumenti provocati dall’inflazione.
“È una reale possibilità – spiega il presidente provinciale della Fism Como, Claudio Bianchi – se il governo continuerà ad ignorare la richiesta di aiuto da parte di queste realtà educative. Gli ingiustificati rincari potrebbero causare la sospensione dei servizi. Non è più ipotizzabile gravare ulteriormente i costi già elevati a carico delle famiglie”.
“Avevamo proposto un emendamento specifico in vista della conversione in Legge del decreto sostegni bis, ma siamo stati inascoltati. – precisa la Fism in un comunicato – Se, come previsto dalla Costituzione e dalla legge 62/2000, il sistema scolastico nazionale è fondato sulle scuole paritarie e statali, lo Stato non può ignorare la presenza di queste scuole, in particolare quelle che, svolgendo un servizio pubblico, garantiscono la scolarizzazione di oltre il 30% dei bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni”.
Intanto, le materne e i nidi sono stati sollecitati a “promuove e attivare iniziative per richiamare l’attenzione sul rischio concreto di chiusura”. “Molte – spiegano – si sono già dichiarate pronte a dare per la prima volta un forte segnale che potrebbe bloccare i servizi appena ripartiti”.