(ANSA) – TOKYO, 12 SET – Con il rialzo dell’inflazione in Giappone, anche il tradizionale sushi diventa più caro. La catena originaria di Osaka, Kura Sushi, ha annunciato che dovrà allinearsi alle decisioni già prese dalle aziende concorrenti, aumentando i prezzi del 5% per il tipo di pesce meno costoso, una decisione che non veniva presa dal 1977 e non associabile al rialzo dell’Iva. Il presidente Kunihiko Tanaka ha spiegato che senza questa misura gli incrementi dei costi registrati dagli operatori negli ultimi mesi non consentirebbero al gruppo di sopravvivere, malgrado le riduzioni del personale già effettuate, che comprendono anche i quadri manageriali. Un’altra catena tra le più conosciute in Giappone, la Sushiro, ha deciso un aumento dei prezzi del 10% a partire dal prossimo ottobre. Secondo la società di ricerca Teikoku Databank, dall’inizio della pandemia ad oggi, circa 4.000 compagnie sono andate in bancarotta, tra cui oltre 600 ristoranti, più di 200 importatori di generi alimentari e 160 attività nel settore alberghiero. Oltre ad aver sofferto le conseguenze di un lungo lockdown anti Covid sul modello occidentale e cinese, il Giappone è stato penalizzato dalla chiusura prolungata delle frontiere al turismo internazionale; una situazione che fa ancora fatica a stabilizzarsi. Dai 30 milioni di turisti accolti nel Paese nel corso del 2019, da inizio di quest’anno i visitatori stranieri arrivati nel Paese del Sol Levante sono stati meno di diecimila. (ANSA).