Como senza piscine. Per i nuotatori, piccoli e grandi, è sempre più dura potersi allenare. E le uniche vasche disponibili sul territorio sono state prese d’assalto. Oggi all’impianto comunale di Casate c’è chi è rimasto in coda per quattro ore per procedere con le iscrizioni ai corsi (aperte proprio da questa mattina). All’impianto di Muggiò fermo da anni si è aggiunto lo stop nelle scorse settimane di via del Dos, con inevitabili ricadute come hanno sottolineato oggi i cittadini in coda.
Moduli compilati, documenti in mano e ore di attesa in piedi. Inevitabile per alcuni una riflessione sulla procedura: “Nell’era della digitalizzazione dover consegnare il cartaceo stride” è il commento di un papà.
La replica di Csu che gestisce l’impianto di Casate
“Stiamo cercando di informatizzare i servizi ma non siamo pronti su tutto – ha chiarito Angelo Pozzoni, direttore di Como Servizi Urbani, la società partecipata del Comune che gestisce l’impianto di Casate – La procedura è la stessa da anni e non si sono mai registrati problemi simili, nei giorni scorsi ad esempio alla piscina Sinigaglia nessuna difficoltà. Certamente – ammette – l’utenza è aumentata con la chiusura di via del Dos, questo ci ha colti impreparati e ci scusiamo. Tireremo le somme dopo le iscrizioni di oggi e agiremo di conseguenza per limitare ulteriori disagi”.
Piscina di Muggiò, entro settembre si conoscerà il destino
Intanto sul fronte degli impianti il sindaco Alessandro Rapinese è tornato a parlare della struttura di Muggiò. “Stiamo valutando le opere minime necessarie per riaprire, ed entro settembre dobbiamo arrivare a una decisione – spiega – Stiamo lavorando su più fronti dalle forniture agli aspetti progettuali. Il danneggiamento dell’impianto elettrico certo non ha aiutato a velocizzare le pratiche”.