Maxi parcheggio nell’area ex Ticosa senza passare dalla bonifica. Resta incerta la possibilità di mettere in pratica la soluzione pensata dalla giunta Rapinese e slitta la data in cui è attesa la perizia sulla fattibilità del progetto. Il primo settembre doveva infatti arrivare lo studio della società esterna incaricata dal Comune di tracciare costi, tempi e alternative alla bonifica della zona. La società ha però chiesto una proroga di 20 giorni, poi accetta dal Comune.
Il piano di palazzo Cernezzi era infatti quello di avviare i lavori per il maxi posteggio da 600 macchine, senza terminare l’iter della bonifica. Una soluzione sulla quale ha puntato la giunta Rapinese che, nelle intenzioni, vorrebbe – nel giro di un paio di anni – riqualificare la zona dell’ex tinto stamperia di Como e realizzare il parcheggio annunciato più volte in campagna elettorale.
“Sul tavolo, tre opzioni – aveva spiegato un mese fa l’assessore all’Ambiente del Comune di Como, Ivan Matteo Lombardi – la bonifica completa, quella parziale e infine l’incapsulamento. Quest’ultima – aveva detto – prevede di incapsulare in loco i rifiuti”. L’opzione più semplice e meno onerosa secondo Lombardi che oggi non si occupa più della questione, passata invece tra le competenze dell’assessorato ai lavori pubblici.
L’amministrazione vorrebbe comunque procedere alla messa in sicurezza permanente della cella 3, l’area che si trova dietro all’edificio della Santarella anche l’ultima parte ancora da bonificare. Accanto alla via maestra esiste comunque un’altra possibilità e cioè il “confinamento volumetrico”, ossia l’isolamento della porzione ancora inquinata. Senza la perizia però, l’unica certezza è che i tempi si allungheranno ancora e i cittadini dovranno attendere, non si sa quanto, per vedere la completa riqualificazione dell’area.