(ANSA) – ROMA, 31 AGO – In questi giorni il Pakistan è stato devastato da un’inondazione di estrema gravità che ha causato oltre 1.000 morti e danni ingentissimi. L’organizzazione ‘Azione contro la Fame’, presente nel Paese dal 1979, è sul campo e sta attuando una risposta umanitaria multisettoriale per rispondere ai bisogni immediati e crescenti delle popolazioni più colpite nelle province di Sindh e Balochistan. Questa risposta, si legge in una nota, comprenderà interventi di sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza, sostegno alla salute e alla salute mentale delle persone colpite, interventi Wash di emergenza (distribuzione di latrine e kit igienici, stazioni di lavaggio delle mani, promozione dell’igiene) per prevenire il contagio epidemico in una regione regolarmente colpita da epidemie di colera. "Mentre sono in corso sforzi immani per sostenere le persone colpite dalle piogge e dalle inondazioni, la solidarietà internazionale è fondamentale per rispondere adeguatamente ai bisogni immediati. È necessario stanziare al più presto maggiori fondi", ha detto Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame. "La catastrofe che questo Paese sta vivendo – ha aggiunto – ci chiama ad intervenire subito, ma anche a riflettere sugli effetti di un clima impazzito che, lo ricordiamo, è una delle tre cause strutturali della fame nel mondo. Si tratta di un fatto che sarebbe criminale continuare a ignorare e per il quale è urgente un impegno straordinario da parte della comunità internazionale, a cominciare dalla prossima Conferenza per il clima COP27". (ANSA).