Era residente a Belluno e solo da poco si era trasferito in Inghilterra per lavorare il giovane annegato lunedì a Torno, dopo un tuffo nel lago di Como. I carabinieri di Como sono riusciti ad identificare la vittima e domani è atteso nel capoluogo lariano il papà del ragazzo per la tragica e inevitabile procedura del riconoscimento.
Ascoltando i turisti che lunedì erano sul lago di Como insieme al ragazzo annegato, i militari dell’Arma sono riusciti a individuare un ostello a Milano nel quale alloggiava il giovane, in vacanza in Italia e pronto a partire per Vienna.
Il passaporto
In albergo, il ragazzo aveva lasciato i bagagli, recuperati dai carabinieri. In una valigia i militari dell’Arma hanno trovato un passaporto italiano e hanno dato finalmente un nome al giovane annegato, Favour Igboh, nato in Nigeria nel 2000 e ufficialmente residente a Belluno, anche se da qualche tempo si era trasferito nel Regno Unito. Nella città veneta sono stati rintracciati i familiari del giovane. Il papà è atteso domani a Como.
L’incidente
Il pubblico ministero Antonio Nalesso, che coordina l’indagine, ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane. L’esame dovrebbe chiarire se il 22enne abbia avuto un malore dopo il tuffo nel lago oppure se abbia sbattuto su qualche roccia. Nessun dubbio sulla dinamica del tragico incidente, ripreso dalle telecamere di sorveglianza del Comune di Torno e immortalato nel cellulare della stessa vittima. Il ragazzo infatti aveva consegnato il telefono agli amici, chiedendo loro di riprendere il suo tuffo dal pontile. Una volta entrato in acqua, il giovane non è più riemerso e gli amici hanno dato l’allarme e attivato i soccorsi.
Il 22enne era in vacanza in Italia e per la giornata di ieri, come accertato dai carabinieri, aveva prenotato un volo per raggiungere Vienna con alcuni dei nuovi amici conosciuti nei giorni scorsi.