Il Comune di Como dichiara lotta agli evasori della Tari, la tassa rifiuti.
Secondo una stima dell’Ufficio Tributi, sono almeno 2.800 le famiglie in debito con Palazzo Cernezzi, alle quali si aggiungono gli esercizi commerciali e le case vacanze per una perdita che deve ancora essere quantificata ma che ammonterebbe a oltre 2 milioni di euro.
L’intento della giunta di Alessandro Rapinese è riscuotere i debiti accertati e aumentare i contribuenti in modo che la tassa si abbassi per tutti. Si partirà dai pagamenti che stanno andando in prescrizione. Per questo verrà creato un nuovo ufficio in Municipio, l’Ufficio Riscossione Tributi Omessi.
“Nessuno potrà farla franca, né il singolo cittadino né la partita Iva, il commerciante occupante di suolo pubblico – dichiara il sindaco Rapinese – Sarà un controllo di volta in volta in funzione delle esigenze dei cittadini. Abbiamo costituito un ufficio all’interno del quale, quando si fa la carta d’identità, si verificherà la posizione Tari. Questo è un meccanismo lungo, perché la carta d’identità dura diversi anni, ma in questi 30 giorni di operatività della giunta abbiamo incrociato i dati delle famiglie anagrafiche con quelli della Tari e ce ne sono migliaia che non sono denunciate; quindi abbiamo già i nomi e i cognomi. Vogliamo collaborare dicendo che ora c’è una giunta che controlla. Di conseguenza il consiglio per pagare meno è venire a denunciarsi subito affinché non arrivi una cartella che costi molto di più”.